La furia del samurai by La furia del samurai

autore:La furia del samurai
La lingua: ita
Format: mobi
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

20

Yamaoto Toshi dormiva nel suo appartamento in Moto Azabu, quando il suo telefonino si mise a squillare. Guardò la sveglia sul comodino che segnava le cinque e mezzo del mattino. Una telefonata a quell'ora poteva significare solo brutte notizie, e il suo pensiero andò subito allo scambio in programma a Wajima per quella notte.

Si mise a sedere, accese una luce e si schiarì la gola. Guardò sul display per vedere chi fosse. Era Kuromachi, detto Kuro, l'uomo incaricato di trattare con i cinesi. Il presentimento che a Wajima qualcosa fosse andato storto si fece sempre più netto.

Premette il pulsante verde e si portò il telefonino all'orecchio. «Hai.»

«Yamaoto-san, mi scusi se la disturbo a quest'ora», disse Kuro, in giapponese. «C'è stato un problema durante la consegna prevista per questa notte, e ho pensato di informarla immediatamente.»

«Di che si tratta?»

«I cinesi hanno mandato a terra un gommone con tre uomini a bordo per consegnare la merce e ritirare il denaro. Visto che questi tardavano, hanno inviato un'altra barca per vedere che cosa fosse successo. La seconda spedizione ha trovato i primi tre cinesi morti. Del denaro e della merce non c'era più traccia, e neanche di Kito e Sanada.»

Yamaoto si passò una mano in faccia e pensò: "Komatta". Merda.

«Kito e Sanada sono uomini fidati, signore», riprese Kuro, un attimo dopo. «Sono sicuro che...»

«Al momento», tagliò corto Yamaoto, «non conta ciò di cui siamo sicuri noi, bensì quel che pensano i cinesi. Sono stati loro a raccontarti tutto?»

«Sì, signore. Ho parlato con il pilota della barca. Mi ha chiamato cinque minuti fa.»

Kuro aveva trascorso buona parte dell'infanzia in Cina, al seguito del padre che era stato trasferito lì dal padrone della fabbrica di ventagli per cui lavorava, e di conseguenza parlava un ottimo cinese. Era il tramite ideale per le trattative con la United Bamboo. Yamaoto era stato ben felice di affidargli quella missione, e Kuro si era comportato bene, ma ci sono situazioni in cui un vero capo deve intervenire personalmente, anche per far capire alla controparte che il problema viene preso in serissima considerazione. Kuro l'avrebbe capito. «Hai già mandato qualcuno a cercare Kito e Sanada?» domandò Yamaoto.

«Sì, signore.»

«Devi trovarli assolutamente. Impiega tutte le risorse necessarie. Trovali e scopri che cosa è successo.»

«Sì, signore.»

Yamaoto interruppe la chiamata e restò lì seduto per alcuni minuti a pensare. Che diavolo poteva essere successo? Kito e Sanada erano uomini affidabili. E se anche non lo fossero stati sapevano che il solo tentativo di fregare Yamaoto avrebbe significato per loro, nella migliore delle ipotesi, un'esistenza paranoica, da fuggiaschi perenni, e più probabilmente una morte a breve termine.

Certo, vista la quantità di droga e di denaro in ballo, la tentazione poteva essere forte. E poi: se erano innocenti, perché non si erano presentati subito da lui?

Insieme alla domanda, gli venne subito in mente anche la risposta. I cinesi avrebbero chiesto vendetta. Che Kito e Sanada fossero innocenti o colpevoli, lui sarebbe stato quasi certamente costretto a sacrificarli, per evitare la guerra. Kito e Sanada lo sapevano. Sapevano che la loro morte avrebbe rappresentato la soluzione più rapida e sicura.

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